Quando pensiamo a un packaging sostenibile, pensiamo subito al cartoncino riciclato. Ma non è sempre così, molto spesso si tratta solo di greenwashing.
Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Cos’è il greenwashing e perché le aziende lo praticano?
Il greenwashing è una strategia di comunicazione o di marketing perseguita da aziende, istituzioni, enti che presentano come ecosostenibili le proprie attività, cercando di occultarne l’impatto ambientale negativo.
Solitamente l’obiettivo è quello di nascondere la verità oppure spostare l’attenzione del consumatore su dichiarazioni ecologiche minori per occultare atteggiamenti tutt’altro che virtuosi e adottare etichette false.
Un esempio rappresentativo è la frase “100% riciclabile” che ci capita di vedere su alcuni packaging (non solo in cartoncino) e che ci fa subito pensare al fatto che la confezione sia riciclata… ma, come sappiamo, riciclabile e riciclato non sono sinonimi!
Imballaggi riciclati e anche sostenibili? Non sempre!
Parlando di cartoncino, si potrebbe pensare che le fibre vergini siano dannose per l’ambiente e che siano preferibili le fibre riciclate.
La verità è che non è così, o meglio: è bene specificare.
Il carbon footprint degli imballaggi riciclati può essere persino maggiore degli imballaggi realizzati con fibre di legno vergini. I ricercatori hanno scoperto che se tutta la carta da macero fosse riciclata, le emissioni potrebbero aumentare del 10% a causa dei combustibili fossili utilizzati nel processo di riciclo della carta.
Per produrre la carta e il cartone invece, le cartiere certificate fanno crescere foreste, e questo riduce le emissioni.
Riciclare fa bene all’ambiente e all’economia circolare, ma dobbiamo anche considerare che ogni cartoncino ha solo un massimo di 7 vite, pari alle volte in cui la fibra può essere riciclata prima che diventi inutilizzabile.
Ogni volta che un cartoncino subisce il processo di riciclo, una parte di fibre va persa e alcune caratteristiche, come la resistenza o la rigidità, diminuiscono. È per questi motivi che in ogni cartoncino riciclato è inserita anche una quota di fibre vergini.
Attenzione particolare agli imballaggi riciclati per alimenti!
Quando si sceglie il materiale per il proprio imballaggio, bisogna valutarne con attenzione le caratteristiche per evitare di danneggiare il contenuto.
I packaging in fibre riciclate non sempre sono adatti, soprattutto quando igiene e sicurezza rivestono un’importanza cruciale: per imballaggi con scopi alimentari, la fibra vergine è da preferire.
Le fibre riciclate possono contenere residui come inchiostri da stampa, adesivi e vernici che non dovrebbero entrare in contatto diretto con gli alimenti e che possono essere nocivi per la salute umana.
Gli imballaggi per alimenti realizzati in cartone riciclato includono in genere altro materiale per proteggere il cibo da potenziali contaminazioni. Spesso si tratta di plastica, che aumenta l’impronta di carbonio dell’imballaggio e può rendere il riciclaggio più complicato.
Quindi riciclare è sbagliato?
Assolutamente no, riciclare è fondamentale.
Ma ancora più importante del semplice riciclo, è l’attenzione alla scelta di cartoncini in fibre vergini certificate, che rispettino le foreste, la biodiversità e che abbiano un’attenzione particolare alla propria impronta nel mondo!
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