Anche noi abbiamo partecipato a Ecomondo, la fiera per la transizione ecologica che annualmente si tiene al Rimini Expo Center.
Ecomondo, the green technology expo, si conferma punto di incontro e di dialogo tra industrie, stakeholder, policy maker, opinion leader, autorità locali; il luogo in cui mettere a sistema tutti gli elementi chiave che definiscono le strategie di sviluppo della politica ambientale dell’Unione Europea.
Molte le aree di sostenibilità toccate, tra cui water cycle & blue economy, environmental monitoring & control, bio-energy & agroecology, oltre a economia circolare e waste as resource. In quest’ultimo ambito si posiziona il Paper District, in cui abbiamo visitato espositori di rilievo, tra cui Sylvamo, che ci ha ospitato nel suo stand e con cui abbiamo parlato del futuro della carta e della sua rinascita, tra miti e luoghi comuni.
Gli insight che ci portiamo a casa
“L’involucro dello snack, l’incarto della pasta, la bottiglia della bevanda… Se vi dicessero che alla fine di questa giornata avrete prodotto quasi mezzo chilo di rifiuti da imballaggio ci credereste?
Sembra impossibile che oggetti così leggeri arrivino a pesare tanto, eppure ogni abitante dell’Unione europea nel 2020 ha generato 177,9 chili di rifiuti soltanto con questi “scarti”. La carta rappresenta il 41,1% di questo peso, seguita dal 19,4% della plastica, dal 19,1% del vetro, dal legno per il 15,2% e dal metallo per il 5% (lo 0,2% restante sono altri materiali). Sempre nel 2020, rileva Eurostat, i chilogrammi di rifiuti pro capite prodotti nell’UE sono stati 505 – +5 chili rispetto al 2019 e +38 chili rispetto al 1995 – e solo il 48% è stato riciclato.”
È con questi dati in mente che abbiamo partecipato allo speech “Gli imballaggi dei prodotti tecnologici: tra innovazione sostenibile e nuovo Regolamento europeo” a cura di Erion Packaging, moderato da Raffele Lupoli, direttore di economiaCircolare.com, in cui abbiamo ascoltato personalità di spicco come Mattia Pellegrini, Capo unità della Direzione Generale Ambiente alla Commisione Europea, Isabella Capurso, Sustainability Consultant Interzero Italia, Davide Rossi, direttore generale Aires; Marco Imparato, Direttore Generale Applia Italia, Mariagiovanna Vetere, Consigliera di Amministrazione Cluster Spring e Roberto Magnaghi, Direttore Generale Erion Packaging. Abbiamo appreso i next steps in tema di regolamentazione europea su packaging e rifiuti da packaging, l’analisi del Life Cycle Assessment in ottica “reverse” e possibili scenari che non si basano più solo sul riciclo, ma valutano l’impatto di un “non packaging” e di una diversa gestione del rifiuto da packaging.
L’intervento si è concluso con una riflessione illuminante del dott. Domenico Repetto, direzione generale ITC Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che ha condiviso un punto di vista nuovo, puntando l’attenzione sullo sviluppo di una consapevolezza del consumatore che si rende fondamentale per sviluppare nuovi modelli di sostenibilità in tema packaging.
Il cartoncino al centro del packaging sostenibile!
Si è poi discusso di come i vari materiali degli imballaggi vengano o meno riciclati. Carta e cartoncino mantengono il loro primato, come conferma Comieco, tanto che gli obiettivi strategici fissati per il nostro Paese sono stati raggiunti ma anche superati: la quota degli imballaggi cellulosici che vengono riciclati e recuperati ha superato ampiamente l’obiettivo, raggiungendo ad oggi oltre l’81%!
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