Lo spessore è la caratteristica misurabile di carta e cartoncino che determina, e da cui derivano, rigidità e peso.
Come si misura lo spessore?
Lo spessore è la distanza, espressa in micron (µm), misurata in un determinato settore tra due sonde parallele di uno spessimetro.
Lo spessore, come la grammatura, è utile per distinguere tra carta, cartoncino e cartone:
- Un foglio di carta da ufficio, pensando ai fogli della stampante, è spesso in media 0.1 mm, pari a 100 µm, ma può arrivare fino a 350 µm;
- Un foglio di cartoncino varia il suo spessore, partendo solitamente da 350 µm per arrivare fino a 705 µm;
- Il cartone presenta uno spessore medio che varia, soprattutto se parliamo di cartone ondulato, ma possiamo affermare che mediamente arrivi fino a uno spessore di 5 mm, pari a 5.000 µm.
Per lo stesso tipo di cartone e in presenza di una densità costante lo spessore aumenta con l’aumentare della grammatura.
Le fibre ottenute con un trattamento meccanico generalmente determinano uno spessore maggiore di quelle ottenute con trattamento chimico. Anche la formazione multistrato permette di ottenere uno spessore maggiore della formazione monostrato.
Maggiore spessore implica maggior rigidità e anche maggior peso, ma, come per la grammatura, è possibile avere spessori e grammature inferiori che garantiscano le stesse prestazioni di un cartoncino più spesso e più pesante. Per verificare le caratteristiche e alleggerire la tua impronta, ricordati che puoi sempre comparare i prodotti con il nostro strumento gratuito BeLIGHT!
Il mito delle 7 pieghe massime di un foglio
All’aumentare dello spessore, aumenta la rigidità. Piegando un foglio su sé stesso aumenta il suo spessore e, di conseguenza, la sua rigidità, facendo sì che ogni piega aggiuntiva sia sempre più difficile da eseguire.
A voler sfidare questa semplice legge fisica sono stati moltissimi studiosi (e non), tant’è che vi sarà capitato di sentire che per un normale foglio A4 di carta da ufficio sono 7 le pieghe massime che possiamo eseguire.
Su questo tema c’è molto di più da dire: il numero non è sempre fissato a 7, c’è chi sostiene siano 8 (o poche più) e si aprono scenari affascinanti. Ci servirà un po’ di matematica per studiare il fenomeno, ma il finale vi lascerà sopresi!
Infatti, partendo dall’ipotesi che il nostro foglio di carta sia spesso 0.1 mm, che è lo spessore medio di un foglio da stampante, piegandolo una volta otterremo uno spessore di 0.2 mm. Piegandolo 2 volte, lo spessore aumenterà a 0.4 mm e così via. Per ogni piega lo spessore del foglio piegato raddoppia quello precedente, aumentando anche la forza richiesta per piegarlo.
Con 7 pieghe avremo 128 strati di carta e uno spessore di quasi 13 mm. Oltre, la forza per piegarlo sarebbe altissima e il foglio probabilmente si romperà.
I protagonisti del programma scientifico televisivo MythBusters, ovvero “cacciatori di miti”, hanno voluto dedicare una puntata della trasmissione per sfidare il mito delle 7 pieghe, partendo da un foglio di carta ampio come la superficie di un campo da calcio, e hanno raggiunto quota 11 pieghe! Hanno dovuto anche usare strumenti non certo pari alla forza umana!! Se volete dare un occhio alla loro impresa è tutto registrato in un video!
Più di 11 pieghe sono impossibili?
Un’ambiziosa studentessa è arrivata a 12 pieghe con un foglio ancora più ampio, ma per cifre superiori dobbiamo passare al teorico.
Supponiamo di avere la forza di continuare a piegare il nostro foglio senza che questo si rompa: la superficie del foglio si ridurrà ogni volta e al piegamento numero 23 avremo uno spessore di un kilometro!!
A 30 piegamenti toccheremo lo spazio perché il nostro foglio avrà raggiunto uno spessore pari a 100 km, che identifica il confine condiviso tra Terra e Spazio imposto dalla Federazione Astronautica Internazionale.
Con 50 piegamenti, potremo addirittura toccare il Sole!
Ma teoricamente possiamo piegare il foglio all’infinito?
Ci piacerebbe, ma probabilmente la risposta è no.
Continuando con i piegamenti, a 81 raggiungeremo la bellezza di 127.786 anni luce, all’incirca lo spessore della galassia di Andromeda.
Ad ogni modo non pensiamo di proseguire troppo oltre: il nostro viaggio si fermerà probabilmente una volta raggiunti i 103 piegamenti, quando saremo ormai al di fuori dei limiti dell’universo osservabile, stimati essere a 93 miliardi di anni luce.
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